Con la mente ancora allEuropa, fra Barcellona e Liverpool per la Roma, ripensando alla bruciante eliminazione di Salisburgo per la Lazio, il derby della capitale è finito senza reti come quello di Milano del 4 aprile scorso. Ma allOlimpico la gente non si è annoiata, visto che le due squadre hanno dato vita a una partita combattuta, molto intensa nel primo tempo per via del gran pressing di ambedue le formazioni ed emozionante nelle ripresa per via di qualche palla gol fallita o non andata a buon fine.
Per il discorso zona Champions è quindi tutto rimandato, con le due romane che avanzano appaiate a quota 61, staccando di un punto lInter, che rimane al quinto posto. In particolare la Roma stava per compiere unaltra impresa (anche se certo non esaltante come quella contro Messi e soci) nei minuti finali, anzi in questo caso nel recupero, quando Dzeko prima costringeva Strakosha a un intervento decisivo al 90, su conclusione di testa, e poi, nemmeno un minuto dopo, colpiva la traversa sempre con una giocata aerea.
La Roma aveva colpito i legni anche nel primo, con Bruno Peres che scheggiava il palo quasi a porta vuota, ricacciando in gola il grido a molti romanisti che, come Totti in tribuna, già stavano alzandosi per esultare. Ma anche la Lazio aveva le sue occasioni, come quando Parolo non era impeccabile nelle conclusioni, al 7 pt (primo brivido del match) e poi al 27 di sinistro al volo su assist di Milinkovic-Savic, che ne serviva anche un altro, pregevole, ad Immobile della ripresa, con tocco di poco a lato dellattaccante. Il quale oggi aveva il torto di farsi trovare troppe volte in fuorigioco (otto), per via della difesa alta della Roma. Insomma, un discreto derby, rovinato prima dellinizio dai cori antisemiti di alcuni supporter biancocelesti che si stavano recando allo stadio provenienti da Ponte Milvio, e poi da qualche intemperanza a base di petardi e bombe carta da parte della Curva Sud. Non si capisce come certe cose possano ancora accadere allinterno di una struttura che, era stato detto, avrebbe dovuto essere blindata per questa prima stracittadina in notturna dopo cinque anni. Nello svolgimento di questo match cera anche lespilsione di Radu per doppio giallo che lasciava la Lazio in dieci dall80: così Inzaghi era costretto a togliere Immobile per mettere dentro Bastos, rinunciando quindi allapporto del bomber per leventuale assalto finale. Piuttosto dInzaghi non si capiva la decisione di sostituire dopo un quarto dora della ripresa quel Felipe Anderson che fino a quel momento era apparso uno dei migliori dei suoi, con un paio di accelerate che mandavano in crisi i rivali giallorossi ma non avevano sbocchi per la mancanza di collaborazione efficace da parte dei compagni. Sulla sponda romanista bisogna invece prendere nota che Schick, di nuovo, non convinceva, e che molto più efficace era lapporto di Under, che lo aveva sostituito al 55. Alla fine il pareggio è stato il risultato giusto, ma non cè nemmeno il tempo di pensarci perché mercoledì si torna in campo.